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Immagine del redattoreSerena Specchi

Il Nuragus, il vitigno selvaggio

Il Nuragus è il vitigno a bacca bianca più coltivato in Sardegna.

E’ diffuso soprattutto nelle province di Cagliari e Oristano, dove nonostante la sostituzione nell’ultimo ventennio, con altri vitigni qualitativamente migliori, copre ancora 3.300 ettari della superficie vitata dell’isola.




Il vitigno è antichissimo, tanto che lo si ritiene introdotto in epoca fenicia, quando questi navigatori e commercianti marittimi fondarono la cittadina di Nora, nella pianura del Campidano meridionale. A supportare questa teoria sarebbe l'etimologia del nome, con il prefisso nur di origine fenicia appunto, che significa fuoco.

Un’altra teoria lo vede da sempre in Sardegna, vitigno selvatico il cui nome deriverebbe dai Nuraghi stessi che ricorderebbero il grappolo rovesciato.


Per la sua alta produttività, facilità di coltivazione e adattamento, viene spesso chiamato Abundans. Per altri invece è il Burdu, selvaggio in dialetto sardo, a sostegno della teoria autoctona delle origini.

Il Nuragus viene vinificato generalmente in purezza, anche se non mancano gli assemblaggi con altre uve locali, in particolare per vinificazioni sullo stile del Madeira e per vini base da cui ottenere i Vermuth. Dal 1975 il vitigno viene prodotto sotto una sua propria denominazione, il DOC Nuragus di Cagliari, anche nelle versioni frizzante e amabile. Viene inoltre utilizzato per la spumantistica ma solo con uve provenienti da vendemmie anticipate, in cui l'acidità naturale è maggiore.


In purezza il Nuragus regala vini dal colore paglierino tenue con venature verdoline. La gamma olfattiva si esprime su toni floreali, di fiori bianchi, e fruttati, di mela verde, oltre a sottili sfumature di agrumi. Al palato risulta discretamente alcolico, con un buon equilibrio fresco-sapido.

Il Pedraia di @CantinadiSantadi, interamente da uve Nuragus, dopo la fermentazione in acciaio a temperatura controllata, affina per alcuni mesi in vasche di cemento a contatto con i propri lieviti. E’ espressione dei tratti peculiari della sua terra, la Sardegna.

La sua personalità semplice ma armoniosa si esprime in spiccate note agrumate, fiori bianchi, macchia mediterranea con cenni burrosi.

Una giusta spalla acida lascia un finale in bocca sapido e persistente.



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